Sono ancora intense le emozioni suscitate in tutti noi dalla gioia incontenibile con la quale avete accolto l’arrivo di Papa Francesco allo Stadio Olimpico il 25 maggio, e dal vostro raccoglimento toccante durante la Santa Messa a piazza San Pietro, il giorno successivo.
Siete arrivati da ogni parte dell’Italia e dell’Europa; da continenti lontani come dalle regioni italiane, dove oggi vivete per ragioni umanitarie e sociali; dai luoghi del disagio e dalle aree di guerra; siete arrivati a dispetto della malattia e della sofferenza che segnano le vostre esistenze.
Grazie di aver affrontato il viaggio e, talvolta, le difficoltà e di aver sopportato la stanchezza.
Grazie di aver saputo vivere la GMB dando il meglio di voi stessi. E grazie anche agli adulti - genitori, insegnanti ed educatori – di avervi accompagnati e seguiti.
In questo secolo non si era mai visto un numero tanto grande di bambine e di bambini riuniti insieme. Resta una testimonianza straordinaria anche il modo con cui avete saputo interpretare le indicazioni organizzative che vi sono state fornite.
Abbiamo fatto il possibile per creare in pochi mesi le migliori condizioni per accogliervi e per permettervi di vivere con serenità la prima GMB, insieme a Papa Francesco. La vostra sicurezza è stata la nostra principale preoccupazione e l’abbiamo anteposta a tutto. Se qualcosa degli altri aspetti organizzativi non ha funzionato come avremmo voluto, ce ne scusiamo.
Il Villaggio dei Bambini è stato la porta di ingresso alle due giornate della GMB. Un luogo ideale di incontro, di condivisione e di scambio di esperienze, che avete vissuto e interpretato con trasporto e creatività. Avete manifestato il vostro sentire anche attraverso i vostri disegni per il Papa, che ci hanno meravigliati per la loro varietà e bellezza.
Siamo ormai tornati nei nostri Paesi, case e quotidianità ma i momenti trascorsi insieme hanno segnato per sempre le nostre vite. Grazie Bambine e Bambini. Le vostre voci si sono levate festose in un unico canto melodioso, che non smette di risuonare nelle menti e nei cuori.
Papa Francesco ha preso per mano l’infanzia del mondo, chiamata intorno a sé per «dare il “calcio d’inizio” a un movimento di bambine e di bambini che vogliono costruire un mondo di pace, dove siamo tutti fratelli; un mondo che ha un futuro, perché vogliamo prenderci cura dell’ambiente che ci circonda».
E così il girotondo festoso dei bambini ha abbracciato la terra, ha annullato le differenze e mostrato il volto della speranza e della fiducia in un mondo migliore. I bambini hanno indicato ai governanti da dove ripartire per costruire una pace duratura.
Arrivederci a Roma, a settembre 2026, per la seconda edizione della GMB.
Padre Enzo Fortunato
Coordinatore GMB