Anche continenti dove il Vangelo è giunto più di recente, o nei quali viverlo è, ancora oggi, una sfida rischiosa, possono rivelarsi luoghi dove anche i più piccoli possono prendere sul serio cosa significhi essere cristiani.
Vale soprattutto per l’Asia, dove le persecuzioni religiose tra Otto e Novecento hanno tentato di sradicare la fede in Gesù partendo, a volte, dai bambini medesimi. Proprio loro, però, hanno dimostrato un coraggio che in tanti adulti loro contemporanei, a volte, è mancato, senza per questo perdere le caratteristiche tipiche della loro età.
Tre sono i bambini, tra 0 e i 12 anni, compresi nel gruppo dei santi Agostino Zhao Rong e 119 compagni, gruppo che annovera martiri morti dal 1648 al 1930, canonizzati il 1° ottobre 2000. Due ebbero il nome di Maria, la terza di Lucia. Ecco le loro storie.
Per prima cosa, è bene inquadrare il contesto storico in cui vissero: sono stati uccisi durante la rivolta dei Boxer, ribelli che vedevano in tutto ciò che proveniva dall’Occidente una minaccia per la Cina; il cristianesimo non faceva eccezione. Seguendo l’ordine per data di morte, la prima è Maria Zheng Xu, undicenne uccisa per la fede il 28 giugno 1900, beatificata il 17 aprile 1955. Di lei e delle sue compagne di martirio, Lucia Wang Cheng, Maria Fan Kun e Maria Qi Yu (che avevano rispettivamente diciotto, sedici e quindici anni), il Martirologio Romano nell’edizione 2004 scrive: «cresciute in un orfanotrofio, furono trafitte con la spada ancor fanciulle durante la persecuzione dei Boxer, mentre, tenendosi per mano, avanzavano felici come incontro alle nozze».