Cari Fratelli nell'Episcopato,
il Santo Padre ci ha sorpreso lo scorso 8 dicembre, Solennità dell'Immacolata Concezione di Maria, quando ha annunciato la celebrazione della prima "Giornata Mondiale dei Bambini e delle Bambine", prevista a Roma il 25 e 26 maggio 2024. Infatti, le sorprese infondono energie impensate, spalancando immaginazioni inedite.
Siamo continuamente meravigliati dal commovente incanto dei bambini e delle bambine, ma anche feriti dalla sofferenza dei piccoli che, in molte parti del mondo, vivono l'inutile strage della guerra, della fame e della sete, il persistente affaticamento causato dalla recente pandemia, il dolore delle incomprensioni e l'amputazione del futuro.
È ancora molto vivo il ricordo della felicità provata lo scorso 6 novembre, quando in aula Paolo VI, Papa Francesco ha incontrato migliaia di bambini e bambine dai sei ai dodici anni, provenienti soprattutto dall'Italia, insieme a gruppi rappresentativi di gran parte del mondo. Sembrava di guardare una sorgente il cui getto vivace rinfrescava di speranza la terra e la Chiesa. Per questo il Santo Padre desidera che l'incontro dei bambini con il Papa diventi un momento che abbracci effettivamente la Chiesa intera, con cadenza regolare.
Sua Santità ha incaricato il Dicastero per la Cultura e l'Educazione di organizzare il primo World Children 's Day, affidando, nel contempo, a Padre Enzo Fortunato il compito di coordinare l'evento, avvalendosi di tutte le collaborazioni e gli apporti ritenuti necessari. Certo, essendo un evento nuovo, preparato in breve tempo, la prima Giornata somiglierà più alla prova generale di un concerto che al concerto stesso, più al seme che all'albero. La Giornata si celebrerà ad un duplice livello: universale, con sede a Roma, dove auspicabilmente confluiranno anche le delegazioni nazionali, e diocesano, lasciando l'organizzazione alla creatività delle singole Chiese locali.
Perché il Papa desidera incontrare i bambini e le bambine? Per annunciare loro la gioia del Vangelo. I bambini e le bambine hanno il diritto di incontrare Cristo! L'intero Cristo. Il Cristo che risuscita una bambina, chiedendo ai suoi genitori di darle da mangiare (Mc 5,21-43); risveglia dai morti un ragazzino, restituendolo a sua madre (Le 7,11-17). Il Cristo che mette un bambino al centro, mostrandolo agli adulti come criterio per entrare nel Regno (Mc 9,33-37). Ma pure il Cristo che dice anche ai bambini: «Alzati e cammina» (Mc 2,9-12), «Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi» (Mt 11,28), «Ti sono rimessi i tuoi peccati» (Mt 9,2), «Io sono la via, la verità e la vita» ( Gv 14,6). Il Cristo che parla, anche ai bambini, della necessità di passare per la porta stretta e di portare la croce, dietro a lui, ogni giorno (Mt 7,13-14; Le 9,23).
Il Papa desidera incontrare i bambini e le bambine per ascoltare il Vangelo che freme in loro, nella stagione iniziale della vita. Una delle caratteristiche straordinarie dei bambini è la loro dirompente novità. La loro stessa nascita è un evento: arriva una nuova vita, una nuova persona, una nuova presenza così intensa da rinnovare l'identità della gente che la circonda. Al suo arrivo, un uomo e una donna diventano "papà" e "mamma", "nonno" e "nonna", "fratello" e "sorella". I bambini sono il commento più bello e vivace - scritto in carne, sangue e spirito - al passo dell'Apocalisse dove Cristo afferma di sé: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5). Certo, è il Verbo di Dio, pieno di maestà, a pronunciare quelle parole; eppure quel mistero mozzafiato «divenne carne» nella concreta novità portata e scoperta dal Bambino nato a Betlemme e cresciuto a Nazareth.
Per questo motivo il Santo Padre ha scelto come tema del primo World Children's Day, proprio le parole di Gesù: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5). È un invito a diventare come i bambini, agili nel cogliere le novità suscitate dallo Spirito di Cristo in ogni uomo e in ogni donna, nella storia e nella Chiesa.
Quindi, raccomandiamo la partecipazione del maggior numero possibile di bambini e bambine, sia a livello universale che diocesano; chi è più agiato e chi gode di buona salute non si privi della ricchezza che solo le bambine e i bambini più poveri e più deboli riescono a portare!
José Tolentino Card. de Mendonça
Prefetto